Attualmente in Perù si
lavora assai con l’energia solare, il problema è che tutto è
centralizzato a Lima dove si vede il sole tre mesi all’anno e dove i
professori ricevono stipendi da fame. Gli studenti in gamba spesso e
volentieri emigrano poi negli USA in cerca di fortuna, ciò che
sicuramente non aiuta allo sviluppo della nazione.
Da inizio
giugno 2004 Carlos mi appoggia anche
si nel progetto
solare. Carlos è un tecnico elettronico di Espinar e mi aiuta molto
nella parte elettrica ed elettronica (pannelli solari) del progetto.
Dalla fine di giugno 2004 mi appoggiano pure nel progetto due ragazze,
Alicia e Jaqueline le quali hanno finito i loro studi all’università
di Tacna con una specializzazione
in energie rinnovabili e mi appoggiano nell’evoluzione
dei collettori e delle cucine solari.
Musica per il futuro
L’idea del progetto è
quella di creare un “Centro di Energie Rinnovabili Andino” vale a dire
un centro dove si studiano si praticano e si promuovono le energie che
hanno come fonte il sole. Il centro si occuperà di formare delle
persone sull’utilizzo dell’energia solare. Priorizzati saranno le
serre, il riscaldamento dell’acqua a scopo di igiene, le cucine, la
disinfezione dell’acqua con il sole ed i pannelli fotovoltaici.
Interessante sarà la possibilità di aprire un discorso per un
intercambio di studenti peruviani
e svizzeri. Il dilemma oramai si conosce, in svizzera abbiamo un
livello di studi e tecnologie solari elevatissimo e sulle Ande
peruviane troviamo il sole con una potenza di irraggiamento molto più
elevata che in svizzera e ciò praticamente constante tutto l’anno.
Interessante sarà poi
il contatto degli studenti con i campesinos, in effetti il centro non
sarà esclusivamente per una certa elite di studenti. Le tecnologie che
si svilupperanno dovranno essere accessibili a qualsiasi ceto della
popolazione. Per il futuro prossimo è prevista la costruzione
di una casa solare ed una fattoria ecologica integrale. Vale a dire
una fattoria totalmente autosufficiente dove tutte le funzioni vengono
ottimizzate. Ebbene, noi con questa nuova infrastruttura vogliamo
instaurare qualche cosa di nuovo, vogliamo rendere attrattiva la
provincia e fare in modo che il grande esodo dei campesinos verso le
città in cerca di un benessere che non c’è si freni.
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